Gli estintori sono i principali strumenti da utilizzare per affrontare l’emergenza incendi. Servono infatti a domare le fiamme e ad evitare l’estensione del rogo. Sono dunque delle attrezzature utilizzate per la sicurezza pubblica e privata, finalizzata allo spegnimento dei fuochi. La loro struttura è composta da un contenitore metallico che si avvale della presenza di un agente estinguente che deve essere rivolto verso le fiamme tramite una pressione interna. La pressione può essere originata da una compressione preliminare permanente, una reazione chimica o in alternativa la liberazione di un gas ausiliario che genericamente è rappresentato dall’azoto o dall’anidride carbonica. Ciascun estintore deve essere impiegato nel contesto giusto. Il comitato europeo di normazione ha individuato cinque classi di fuoco, suddivise nelle categorie A, B, C, D, E ed F. Ogni classe riguarda una tipologia di fuoco per il quale è previsto l’impiego di apposite attrezzature. Per quanto concerne la natura degli estintori, se ne individuano diverse tipologie, dipendenti dal peso e dall’agente estinguente. Vediamo quali sono nel dettaglio.
Gli estintori che si dividono in base al tipo o al peso sono ripartiti in due classi principali: gli estintori portatili e gli estintori carrellati. Gli estintori portatili sono stati pensati per essere impiegati a mano da una sola persona e il loro peso non è superiore ai 20 kg. Gli estintori carrellati si contraddistinguono per essere utilizzati da due persone e per avere una massa posta nel mezzo tra i 20 kg e i 50 kg. Invece, la classificazione degli estintori in base all’agente estinguente, tiene in considerazione diverse categorie di suddivisione. Esse sono le seguenti: a polvere, ad acqua, a idrocarburi idrogenati, a schiuma e a C20. L’agente estinguente è un elemento presente all’interno degli estintori e sono opportunamente divisi in agenti che vengono adoperati per soffocamento, per raffreddamento o per inibizione chimica. La conoscenza dei contenuti delle diverse tipologie di estintori è fondamentale per un’ottima formazione antincendio che deve essere riservata ad ogni addetto antincendio.
Gli estintori ad acqua sono quelli principalmente utilizzati sui combustibili solidi appartenenti alla categoria dei fuochi di classe A. La loro azione avviene per raffreddamento o soffocamento ad opera del vapore che viene prodotto dall’apparecchio. L’addetto antincendio si trova ad utilizzare questo tipo di estintore per raffreddare anche le braci sfruttando la sua capacità di agire in profondità. Il loro impiego è fortemente sconsigliato sulle apparecchiature elettriche poiché potrebbe comportare danni considerevoli al materiale o all’impianto. Inoltre, il loro impiego non è adatto per essere applicato sui metalli combustibili. Tali materiali nel momento in cui sono messi a contatto con l’acqua possono rivelarsi esplosivi e quindi essere fonte di gravi danni perpetrati contro la salute e la vita delle persone. La formazione antincendio si contraddistingue anche per infondere ai suoi corsisti tutte le informazioni riguardanti il corretto impiego delle attrezzature antincendio. Tra queste è indispensabile conoscere anche le classi di suddivisione degli estintori, indispensabili per intervenire sulle emergenze in maniera efficace.
Gli estintori a polvere sono formati, com’è facilmente deducibile, dalle polveri ossia una combinazione di Sali e sostanze di tipo sintetico o naturale. Essendo sprovvisti di acqua, gli addetti antincendio potranno utilizzarli per i metalli e per gli apparecchi di tensione, appartenenti alle classi E e D. Nonostante la mancanza di acqua, l’impiego di questo tipo di estintori non è indicato per le apparecchiature più delicate che possono facilmente essere soggette a malfunzionamento. Le polveri infatti possono posizionarsi in ogni parte delle attrezzature che sono soggette al getto degli estintori. Tale pratica azione comporta il danneggiamento di tali strumenti e per questo, sono consigliati gli estintori ad anidride carbonica. Oltre a ciò, è da segnalare il fatto che questo tipo di estintori non risultano efficaci sulle braci dei solidi a causa del loro minimo potere raffreddante.
Gli estintori ad anidride carbonica a differenza di quelli a polvere, sono considerati adatti agli apparecchi elettrici e ai materiali solidi parzialmente inutilizzabili. Il loro utilizzo viene effettuato con i piccoli focolai o negli ambienti chiusi all’interno dei quali gli impianti hanno la funzione di saturare i locali. Queste tipologie di estintori possono essere impiegati per i fuochi appartenenti alle classi B, C , D ed E. La loro azione avviene per soffocamento per il peso superiore rispetto a quello dell’aria e per raffreddamento a causa dell’estensione del gas. Inoltre, la caratteristiche che facilita l’impiego di questo tipo di estintore è la presenza dell’anidride carbonica che essendo incolore e indore è più pesante rispetto all’aria e dal punto di vista elettrico non si configura come conduttivo.
Gli ultimi due tipi di estintori si suddividono negli estintori a schiuma e in quelli a idrocarburi idrogenati. Gli estintori a schiuma possono essere impiegati sui fuochi appartenenti alla classe F ossia quelli prodotti da oli e grassi vegetali o animali. Non sono indicati per lo spegnimento dei fuochi da gas, da metalli e sugli apparecchi di tensione. Per quanto riguarda il loro ruolo si differenziano a seconda del loro rapporto di espansione ossia il rapporto presente tra il volume della schiuma e il volume della soluzione inziale. Ciò si verifica perché l’aria è più leggera rispetto ai carburanti infiammabili e per tale motivo viene inquadrato come l’estinguente ideale. Infine, l’ultima categoria degli estintori è quella a idrocarburi idrogenati. Gli idrocarburi idrogenati hanno una modalità di utilizzo molto particolare. Sono strumenti di segnimento del fuoco impiegati per spegnere i roghi delle classi A, B e C insieme agli dispositivi elettrici. Tuttavia, è necessario sottolineare che gli idrocarburi sono stati sostituiti dagli idroclorofluorocarburi e gli idrofluoro carburi che hanno il cosiddetto indice di impoverimento dello strato di ozono prossimo allo zero. Inoltre, gli idrocarburi idrogenati sono state ritenute nocive per l’ambiente. Un perfetto addetto antincendio deve dimostrare di avere le qualità adatte per poter svolgere tale mestiere, insieme alle conoscenze utili per la sua formazione antincendio che dovrà essere sottoposta ad un continuo aggiornamento al fine di potenziare il suo bagaglio di conoscenze professionali.
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